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                              --...ripartirono 
                                da Petra e si ritirarono fra le montagne 
                                a Fiore, affinché in Nazareth fosse 
                                annunciato il nuovo frutto dello Spirito 
                                Santo, fino a che, a partire da quel luogo, 
                                il Signore operasse la massima salvezza 
                                sulla Terra. [...]  
                                  --Biografia 
                                    di Gioacchino da Fiore ANONIMO  | 
                             
                           
                        | 
                     
                   
                  
                    
                       
                            --Nell’Escatologia 
                              di Gioacchino da Fiore, riassunta in 
                        poche righe dal suo Anonimo biografo, il nuovo frutto 
                        dello Spirito Santo partirà da Fiore e sarà 
                        annunciato in Nazareth, immediatamente prima della 
                        massima salvezza sulla Terra. La massima salvezza 
                        sulla terra non si realizzerà quindi esclusivamente 
                        grazie alla kénosis e al sacrificio del Messia sulla croce, o a 
                        quello che sarà l’effetto antimetafisico 
                        sulla storia del Dio che si è fatto uomo, 
                        bensì per via di un nuovo frutto dello Spirito 
                        Santo, ancora in “Fiore”, che sarà 
                        distribuito globalmente a partire dal centro 
                          del Mediterraneo, dall’Altopiano 
                            della Sila e specificamente dalla confluenza 
                        di due fiumi, l’Arvo ed il Neto, cioè dal 
                        centro mistico chiamato Fiore, 
                          ovvero Florens, Flaraconio, Flos: attualmente San 
                            Giovanni in Fiore. 
                                              --In piena età 
                                                dell’interpretazione si può 
                        facilmente volgere il pensiero a campi di indagine 
                        non necessariamente di esclusiva pertinenza della 
                        scienza, o della filosofia, o della religione, e 
                        con un banale gusto dell’ironia chiedersi se mai 
                        sia possibile che la salvezza debba partire da un 
                        luogo degradato urbanisticamente, culturalmente 
                        imbarbarito, depredato di ogni forma di memoria 
                        e di poesia, abbandonato 
                          a se stesso e senza futuro come la San Giovanni 
                            in Fiore contemporanea: una città 
                        medioevale testimone di accadimenti determinanti 
                        per la storia del pensiero umano, rinomata per le 
                        antiche ed apprezzate tradizioni artigianali, circondata 
                        da decine di migliaia di ettari di preziosi boschi 
                        ricchissimi di acque sorgenti, affacciata sullo 
                        Ionio, un tempo  centro mistico e legato allo spirito, 
                        oggi stranamente priva di attività economiche 
                        siano esse produttive, turistiche, culturali, o 
                        di servizio. Un luogo dal quale ancora nel 2006 
                        le migliori menti continuano ad emigrare e dove 
                        i pochi artisti ed intellettuali non emigrati sopravvissuti 
                        vengono posizionati in uno spazio di non appartenenza 
                        sociale, non 
                          solo emarginati ma a volte persino perseguitati 
                          per costringerli alla resa o alla fuga. 
                       
                        
                            --La popolazione, a 
                        causa dell’atrofia istituzionale, del degrado politico, 
                        del sottosviluppo strutturale della società, 
                        costretta ad una emigrazione di massa inarrestabile 
                        e alla perdita dell’identità culturale, è 
                        attualmente in via di estinzione; come ha indicato, 
                        già nel 1992 nel suo prezioso saggio “L’inquieta 
                          alleanza fra psicopatologia e antropologia” 2), l’etno-psichiatra 
                            Salvatore INGLESE, che si orientò 
                        verso lo studio delle psicopatologie collettive 
                        dovute a fenomeni migratori di massa appunto dopo 
                        aver prestato per dieci anni pratica assistenziale 
                        presso il locale Centro di Igiene Mentale nell’allora 
                        U.S.L. 13. 
                                              --Scrive il Dott. INGLESE:  
                                              --" 
                                                […] Da queste complesse dinamiche si deduce la convinzione 
                                                che l'emigrazione di massa si impone come una straordinaria 
                                                variabile strategica nel divenire storico di questa 
                                                popolazione.-Nel suo dispiegamento essa condiziona 
                                                la morfogenesi dell'assetto sociale, nonché 
                                                la strutturazione del mondo psichico e di quello 
                                                culturale. I suoi effetti non si esauriscono nel 
                                                "qui e ora" ma si riproducono indefinitamente 
                                                sull'asse diacronico del lungo periodo. 
                                               --Questo 
                                                processo si dilata nelle forme della desertificazione 
                                                demografica e della dissipazione culturale. Alla 
                                                dispersione geografica corrisponde immancabilmente 
                                                la dispersione delle identità culturali e 
                                                psicologiche. E' per questo motivo che i processi 
                                                migratori si ripiegano in sacche di raccolta di 
                                                imponenti fenomeni psicopatologici. […] 
                                               --[…] 
                                                Nel corso del tempo è stato possibile censire 
                                                almeno cinquecento casi psichiatrici che rappresentano, 
                                                comunque la punta emergente di un iceberg epidemiologico 
                                                la cui massa resta nascosta. […] 
                                               --[…] 
                                                lo smarrimento della solidarietà etnica e 
                                                familiare, lo scacco della cultura tradizionale, 
                                                la condizione, diffusa e pervasiva, di sofferenza 
                                                psicologica, rappresentano gli indicatori di lungo 
                                                periodo di una irrimediabile sconfitta storica e 
                                                antropologica della società autoctona che, 
                                                decimata dall'emigrazione di massa, sembra rassegnarsi 
                                                ormai all'estinzione." 
                       
                      --Il processo 
                        di esclusione operato nei confronti degli artisti è dovuto soprattutto al fondamentalismo 
                          misoneista politico-istituzionale, conseguentemente, all’incomprensibilità e 
                        al rifiuto terrorizzato, da parte della popolazione 
                        sopravvissuta, della possibilità di un’esistenza 
                          alternativa, diversa, meno legata all’avere e più 
                          legata all’essere; più viva, ricca, colta, 
                          comunicativa, sociale, umana: poetica! 
                        
                      1° 
                        Festival internazionale della filosofia in Sila 
                      Francesco 
                        Saverio ALESSIO durante il suo intervento: Per 
                          un’Ermeneutica 
                            del Web. 
                              Un’Escatologia 
                                Florense contemporanea - fotografia: Carmine 
                                  TALERICO - 7 giugno 2006 
                        
                            --Per un artista 
                              che voglia sopravvivere in sanità mentale, 
                              a San Giovanni in Fiore, è necessario 
                        non vivere più sentimenti di solitudine dovuti 
                        all’esclusione bensì sentimenti di solitudine 
                        derivati da un senso di non appartenenza culturale; 
                        una sorta di nostalgia dell'emigrato, 
                        riprodotta in modo teatrale da essere umano cosciente 
                        di appartenere ad una cultura che è altra 
                        e che vive in un luogo straniero, che non gli appartiene. 
                        Una decostruzione e ricostituzione dell’evidenza 
                        intuitiva della realtà quotidiana in una 
                        forma di rappresentazione intima, ricomposta in 
                        una imprevista 
                          disposizione di frammenti poetici, 
                        sconosciuta all’altro, strategicamente riservata 3). Si tratta di 
                        un processo personale molto complesso e difficile 
                        poiché è necessario intraprendere 
                        la costruzione di una cultura individuale come se 
                        fosse quella di una società, cioè 
                        bisogna fornire a se stessi e dal profondo di se 
                        stessi sicurezza 
                          ontologica e nutrimento psicologico, 
                        compiti protettivi che dovrebbe assolvere la società. --Bisogna avere una 
                        vasta capacità immaginativa sostanziata dall’impegno 
                        costante nelle attività mentali di studio 
                        e di ricerca, tendenze ascetiche, profonde motivazioni 
                        spirituali, inesauribili capacità di rinuncia 
                        ai beni materiali e ai contatti affettivi ed amorosi: 
                        un opera di megalomania auto-protettiva che comporta 
                        percorsi di umiltà profonda e di strenua 
                        rinuncia per poter essere strutturata efficacemente. 
                        Per individui più deboli o insicuri o timidi 
                        non c’è scampo: alcol, cocaina, eroina, vandalismo, 
                        spesso il Centro di Igiene Mentale, sottometterti 
                        al Tabù o se vuoi salvarti ed avere la possibilità 
                        di una vita sana EMIGRARE. 
                       
                            --A San Giovanni 
                              in Fiore, oggi, attraverso le gabbie e le nebbie 
                              dei confini locali, si traguarda lontana, quasi 
                              irraggiungibile, la salvezza personale. All’orizzonte, 
                              invisibile!, quella collettiva. Impossibile quella escatologica. 
                       
                       
                            --All’avvento 
                              di Internet e del Web, però, iniziò 
                        ad apparire razionalmente accettabile l’ipotesi 
                        che anche da questo lembo di montagna abbandonato 
                        dalla poesia e dagli uomini potesse diffondersi 
                        immediatamente in tutta la Terra, come nel messaggio 
                        escatologico di Gioacchino 
                          da Fiore, 
                        una visione della realtà florense diversa 
                        da quella istituzionale insieme all’indicazione 
                        di una possibile salvezza globale: quella di inventare 
                        un'opera 
                          d'Arte composta da ragnatele comunicative digitali, un'architettura 
                            dell'intelligenza connettiva, un ipertesto adatto ad esprimere l’”esserci” a San Giovanni in Fiore agli albori del terzo millennio, 
                        un’estendersi della mente a 360° per tentare 
                        di sviluppare altre possibilità di dialogo: 
                        una Escatologia 
                          Florense contemporanea espressa in 
                        forme d’arte poliedriche che contribuisse all’edificazione 
                          della conoscenza, alla Bildung di una filosofia tendente alla felicità 
                            dell’umanità e alla pace nel mondo attraverso il dialogo 
                              interculturale e globale reso possibile da Internet e dal Web. 
                       
                       --Attualmente 
                        vivo nel World Wide Web. 
                        Ho una identità che è altra da quella 
                        affibbiatami qui a San Giovanni in Fiore. Ho un’identità 
                          aurale conformata da molte pagine web 
                        e da molte e-mails che contengono "Francesco 
                          Saverio ALESSIO", tutte e tre 
                          le parole che indicano il mio nome e cognome. --Delle 
                          pagine web più di 500 le ho inventate, progettate 
                          e costruite io - emigrati.it - emigrati.org - florense.it (fra tutti e tre i siti - multilingue - oltre 20.000 
                          visitatori al mese da tutto il globo terrestre) 
                          - quelle di altri siti web - altre sono nate dalla 
                          collaborazione con il Laboratorio 
                            di Produzione Culturale LA VOCE DI FIORE diretto da Emiliano 
                              Morrone, laboratorio al quale collaborano 
                          filosofi come Gianni 
                            Vattimo, che ne è direttore 
                          onorario, Alfonso 
                            Maurizio Iacono, Derrick 
                              de Kerckhove - il resto sono pagine 
                          di siti prestigiosi, di siti istituzionali, di motori 
                          di ricerca che contengono o linkano il mio nome 
                          o i miei siti web; inoltre ricevo e rispondo a moltissime 
                          e-mails che provengono da tutto il mondo. Nel Web 
                          ho più identità come individuo ma 
                          non perdo il senso di appartenenza al gruppo: abito 
                            in Piazza del Villaggio Globale (Global Village 
                            Square). I miei navigatori ed i corrispondenti 
                          tramite e-mail sono Università, Centri di 
                          Ricerca, Associazioni Culturali, Istituzioni, Studenti, 
                          Giornalisti, Artisti, Filosofi, Antropologi, Poeti, 
                          emigrati e discendenti di emigrati italiani, persone 
                          comuni di tutto il mondo…e 
                            a San Giovanni in Fiore si fa finta che io non esista! 
                      --Ma 
                        si può vivere solo di relazioni sociali telematiche? 
                      --Meditando 
                        ancora sulla distanza fra i corpi determinata dal 
                        progresso tecnologico nella comunicazione, come 
                        in aIds: 
                          storie d’Impero applicato, opera teatrale 
                        ideata, prodotta e rappresentata nonostante tutto 
                        a San Giovanni in Fiore, si arriva a riflettere 
                        spesso, al di là della emarginazione 
                          personale, riguardo a quella del sud del pianeta, 
                          al digital divide, 
                          alla violazione dei diritti umani, alla subordinazione 
                          culturale da parte dell’Occidente, alla profonda 
                          crisi dei valori umani universali. 
                       --Allora per ”esserci” si torna a lavorare alla costruzione di una piattaforma 
                        globale di volontariato per lo sviluppo, la convivenza, 
                        lo scambio fra culture diverse, indirizzata alla 
                        formazione e all’informazione, interessata allo 
                        sviluppo di Internet e del Web al fine di rendere 
                        più ampio lo spazio di scambio interculturale, 
                        grazie alla trasmissione del pensiero, delle intenzioni, 
                        dei progetti, del nostro bisogno di ”esserci”. Le 
                        persone che lavorano ad emigrati.it, al laboratorio 
                        di produzione culturale  "la 
                          Voce di Fiore" ed ad altri siti web della internet-network florense credono che lo sviluppo dell'UOMO consista 
                            nella diversificazione 
                              delle Culture in una convivenza pacifica garantita 
                              dal dialogo e dalla comunicazione digitale globale. Con il web si ha la possibilità di offrire 
                            a chiunque al mondo lo cerchi quello che tu comunichi, 
                            e si ha la possibilità di conformare comunità 
                            di pensiero al di là dei luoghi geografici 
                            e delle culture: il riconoscere queste possibilità 
                            dona un grande senso di pace, di libertà, 
                            di speranza.  
                                              --Questi i motivi che 
                            alcuni anni fa mi spinsero ad abbandonare qualsiasi 
                            altra attività per studiare Internet e per 
                            imparare a costruire siti Web: come reazione alla 
                            incomunicabilità e all’emarginazione all’interno 
                            della società di appartenenza fui irresistibilmente 
                            attratto dalle infinite possibilità di scambi 
                            comunicativi che l’intelligenza connettiva permette. 
                       
                            --Oggi fornisco sul 
                        Web informazioni partendo dall'enunciato 
                          di Nietzsche che "non 
                            ci sono fatti, solo interpretazioni" e che anche questo enunciato è "solo" 
                              un'interpretazione.  
                                              --Il mio modo di intendere 
                        una Ermeneutica per l'Internet è di partecipare alla sua 
                        costruzione nel Web con entusiasmo ogni giorno, 
                        con la massima sincerità d'espressione della 
                        mia interpretazione dell'esistenza: una INTERPRETAZIONE 
                        dei fatti, della vita, della cultura, dell'arte, 
                        della  storia infinita di immigrazioni ed emigrazioni, 
                        in sintesi dell'antropologia culturale di una città, 
                        nata intorno all'Archicenobio 
                          Florens fondato da Gioacchino 
                            da Fiore, isolata per secoli su di 
                        un massiccio montuoso al centro del Mediterraneo, 
                        un tempo centro mistico e votato allo Spirito - una ERMENEUTICA 
                          PER IL WEB da San 
                            Giovanni in Fiore, Sila, Calabria, Italia. 
                        
                      1° 
                        Festival internazionale della filosofia in Sila 
                      Francesco 
                        Saverio ALESSIO durante il suo intervento: Per 
                          un’Ermeneutica 
                            del Web. 
                              Un’Escatologia 
                                Florense contemporanea - da sinistra: Santiago 
                                  ZABALA, Carmelo 
                                    DOTOLO, Giacomo 
                                      MARRAMAO, Domenico 
                                        BARBERIO - fotografia: Tullio 
                                          CUSANI - 7 giugno 2006 
                       
                            --In attesa di ulteriori 
                        intrecci nell’ampliamento dell’architettura dell'intelligenza 
                        connettiva che già si diffonde, auto-costruendosi, 
                        da Fiore alla Terra, pongo quindi come fondamenti 
                        filosofici per un’elevata qualità dell’esistenza 
                        umana e per un futuro migliore: l’umanesimo 
                          nell’interpretazione della filosofia buddista di Nichiren 
                            Daishonin e la 
                              solidarietà, la carità, l’ironia, derivate dall’ermeneutica 
                                di Gianni Vattimo e dal pragmatismo di Richard Rorthy; 
                        grazie ad Internet ed al World Wide Web contribuisco 
                        all’edificazione della Piazza 
                          del Villaggio Globale di Derrick de Kerckhove trasmettendo ad altri quel che altri mi ha trasmesso 
                        al fine di favorire l’affrettarsi di una Escatologia 
                          Florense contemporanea come età 
                            dell’Interpretazione e dell’Intelligenza 
                              Connettiva.  
                                              --Il pensiero e le 
                        più alte sfere della conoscenza sono attività 
                        e processi continuamente derivati da se stessi, 
                        e alimentati da se stessi. La ricerca esistenziale 
                        e filosofica dovrebbe tendere al fine di migliorare 
                        se stessi per poter così contribuire fruttuosamente 
                        al miglioramento della qualità dell’esistenza 
                        e al raggiungimento della felicità dell’intero 
                        genere umano.  
                                              --Nell’età 
                                                dell’interpretazione dell’intelligenza connettiva 
                                                il pensiero non ha più luogo geografico o 
                                                appartenenza proprietaria: è finalmente patrimonio 
                                                dell’UMANITÁ.  
                      --Francesco 
                        Saverio ALESSIO 
                       --NOTE: 
                       
                       
                            --1) L’intelligenza 
                              connettiva è un termine che 
                        uso per indicare l’impatto odierno di Internet sul 
                        pensiero umano. Allo stesso tempo, è un concetto 
                        che ha radici antiche, pre-verbali, addirittura 
                        applicabile al regno animale, solo che non era riconoscibile 
                        come tale. Questo per dire che le nuove tecnologie, 
                        tutte le nuove tecnologie ci danno semplicemente 
                        gli strumenti per analizzare questa condizione dell’essere 
                        umano. Siamo abituati a ritenere che il pensiero 
                        appartenga a una dimensione privata, e questo è 
                        il frutto di quel tipo di comunicazione specifico 
                        che è la lettura. Inoltre, il pensiero è 
                        considerato come il risultato di un qualcosa di 
                        "interiore", mentre il prendere la parola 
                        è immaginato come un atto individuale. Ma 
                        anche il dialogo fa parte del pensiero. Per questo 
                        ritengo che il pensiero sia un "linguaggio 
                        silenzioso", ma che la parola sia una forma 
                        di pensiero connettivo. L’intelligenza connettiva 
                        trova un suo naturale ambito nella connessione web, 
                        nella quale però il singolo ha la duplice 
                        possibilità di far parte di un gruppo senza 
                        perdere la sua identità e di avere un’identità 
                        senza perdere il senso del gruppo. 
                                              --Vorrei però 
                        precisare che l’intelligenza connettiva è 
                        differente dall’intelligenza collettiva di cui si 
                        scrive quando si affronta la comunicazione elettronica. 
                        In questo caso, l’intelligenza collettiva è 
                        legata a universi a senso unico in cui l’individuo 
                        si perde. L’individuo si perde, infatti, nel discorso 
                        televisivo, nel discorso radiofonico, esattamente 
                        come si perdeva nel discorso orale comunitario. L’intelligenza 
                          connettiva riguarda invece la possibilità 
                          di condividere il pensiero, l’intenzione e i progetti 
                          espressi da altri. 
                      
                      
                        
                        
                        
                          - Connected 
                            Intelligence 
                              
Connected 
                                Intelligence is an innovative technology that can address the educational challenge 
                                of bringing students and teachers together 
                                to generate a range of solutions by utilizing 
                                the connective energy of knowledge networks 
                                (human and virtual).  It is based on 
                                the work done by Derrick 
                                  de Kerckhove, Director of the McLuhan 
                                Program and KPMG's Electronic Markets Group. 
                            
                           
                          - 
                            
                              Sito 
                                Web del Prof. de Kerckhove 
                             
                           
                         
                       
                      
                        
                       
                        
                        
                       --2) L'emigrazione 
                        di massa da questo territorio ha provocato profonde 
                        e irreversibili trasformazioni nella vita sociale 
                        di questa comunità. 
                        Essa ha innescato l'abbandono forzoso di una base 
                        socio - culturale garantita dai vincoli di solidarietà 
                        familiare e vicinale, atta a promuovere nel corso 
                        delle generazioni la creazione e la riproduzione 
                        di modelli, idee, stili di relazione e di esistenza 
                        specifici. 
                        L'emigrazione non si costituisce come un evento 
                        neutro ma come congiuntura critica generale e persistente 
                        che si impone come fattore di perturbazione dei 
                        meccanismi di regolazione dell'individuo e del gruppo. 
                        Per ciò stesso essa deve essere fronteggiata 
                        con molteplici strumenti culturali e psicologici. 
                        Essa si manifesta come periodo di transizione ambivalente, 
                        come un'occasione di sviluppo che contiene anche 
                        un rischio concreto di perdita e di dissoluzione. 
                                              Al centro di ogni 
                                                esperienza migratoria si colloca una fase di separazione 
                                                dall'ambiente originario che fornisce sicurezza 
                                                ontologica e nutrimento psicologico. 
                        La lacerazione di questo continuum esistenziale 
                        inaugura la sperimentazione di una angoscia di morte 
                        e di vuoto, e una sensazione di caduta senza fine 
                        in uno stato di disintegrazione. 
                       
                       
                            A carico di questo sistema sociale l'emigrazione 
                              di massa ha determinato: 
                      a) 
                        rottura e disgregazione della famiglia patriarcale 
                        b) sovversione del legame organico tra ruoli sessuali 
                        e produttivi, conseguente all'immissione delle donne 
                        nel ciclo economico; 
                        c) delegittimazione interne ed esterne dei valori 
                        culturali autoctoni; 
                        d) alterazione della coerenza e della coesione del 
                        gruppo originario, causata da processi di:  
                        d1) frammentazioni, per allontanamento definitivo 
                        dei proietti; 
                        d2) incistamento sub - culturale, per integralismo 
                          reattivo alla fobia del nuovo e del diverso che 
                          appaiono nel campo sociale ( fondamentalismo 
                            misoneista ); 
                        d3) implosione, per estinzione tendenziale della 
                        cultura originaria con collasso della sua visione 
                        del mondo. 
                       --SALVATORE 
                        INGLESE  – L’Inquieta 
                          Alleanza Fra Antropologia e Psicopatologia - 
                        (ricordi e riflessioni di un'esperienza sul campo), 
                        1992, I 
                          Fogli di ORISS - http://www.oriss.org 
                        
                       
                        
                        
                       
                        3) -[...] L'antipatia dell'arte è 
                          costitutiva dell'attività creativa, in quanto lavora sulla diacronia di ogni attesa 
                        consolatoria, sulla solitudine di un gesto che non 
                        chiede alcuna solidarietà.  
                        L'artista esegue la prescrizione nicciana di partire 
                        sempre da uno stato rovinoso del linguaggio, da 
                        una condizione non conciliante con le cose, si muove 
                        dentro il crollo di ogni ordine, per effettuare 
                        una ricomposizione che annulli la precedente disposizione 
                        a favore di una forma capace di fondare un ordine 
                        nuovo, uno scenario in cui 
                          i reperti si aggregano tra loro secondo disposizioni 
                          impreviste da altri. 
                                              --ACHILLE 
                                                BONITO OLIVA - Teoria del genio antipatico 
                        (con naufragio) - Art Studio, Milano 1989 
                      
                        
                           
                                
                              
                            Crucifissione 
                              - di Francesco Saverio ALESSIO 
                            Kènosis 
                            --[...] 
                              L'uomo post moderno, se assume fino in fondo 
                              la condizione debole dell'essere e dell'esistenza, può finalmente imparare a convivere 
                                con sé stesso e con la propria finitezza, 
                              al di là della residua nostalgia per 
                              la fine di ogni assolutezza della metafisica. 
                              Accettare la condizione costitutivamente scissa 
                              , instabile e plurale che è propria 
                              del nostro essere, destinato alla differenza, 
                              alla transitorietà e alla molteplicità, 
                              significa essere in grado di praticare attivamente la solidarietà, 
                                la carità e l'ironia. 
                              L'uomo che distoglie la sua attenzione dall'oltremondo 
                              e la rivolge a questo mondo e a questo tempo 
                              (Saeculum significa anche "questo 
                              tempo presente") si adopera per far valere 
                              gli ideali del pluralismo e della tolleranza 
                              ed evita che una particolare visione del mondo 
                              s'imponga servendosi dell'autorità 
                              che le è attribuita. La "morte 
                              di Dio" (un'espressione che originariamente 
                              appartiene a Lutero) oggi indica l'incarnazione, 
                              la kénosis (dal verbo kenóo, rendo vuoto), 
                              con la quale Paolo allude al "vuotarsi 
                              di se stesso" compiuto dal Verbo 
                                divino che si è abbassato alla condizione 
                                umana per morire sulla croce. Tutto 
                              questo ci spinge verso una concezione meno 
                              oggettiva e più interpretativa della 
                              rivelazione, vale a dire verso una concezione 
                              "dell'ultimo dio". 
                            tratto 
                              dalla INTRODUZIONE - Una religione senza teisti 
                              e ateisti - (pag. 23-24) a  
                            IL 
                              FUTURO DELLA RELIGIONE - Solidarietà, 
                              carità, ironia - Richard 
                                RORTY - Gianni VATTIMO 
                            --a 
                              cura di Santiago 
                                ZABALA, edito da GARZANTI, 
                              2005 
                              
                             
                              
                            --1° 
                              Festival internazionale della filosofia in 
                              Sila 
                            1° 
                              internationalen FESTSPIELEN der Philosophie 
                              in Sila  | 
                         
                       
                      
                        
                          
                              
                                - 
                                  
                                
 
                                - 
                                  
                                    der 
                                      andere beschreibt, um jeden 
                                      Preis "zu sein", 
                                      er holt die Bewegungen aus der Escatologia 
                                      des Gioacchino 
                                        da Fiore heraus, und zeigt 
                                      die Interpretation der verbindenden 
                                        Intelligenz, die sich zum Frieden 
                                      in der Welt, zur Rettung des Glücks 
                                      der Menschheit wendet, also so bestimmbar 
                                      ist wie ein “ Escatologia 
                                        Florense“.
                                        
                                     
                                   
                                 
                                - Übersetzung 
                                  von Ute WALTER 
   
                               
                            
                                
                                  
                                   
                                    
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                                    Architektur 
                                      der bindenden Intelligenz 
                                       
                                    Architektur 
                                      der bindenden Intelligenz - 
                                      Francesco Saverio ALESSIO - florense.it 
                                      web site - CAD - Rendering - 3D 
                                     --1) Die bindenden 
                                      Intelligenz ist ein Begriff 
                                      der gebraucht wird, um die heutige Bedeutung 
                                      von Internet auf den menschlichen Geist 
                                      aufzuzeigen. Zugleich ist er ein Begriff, 
                                      der alte, pre-mündliche Wurzeln 
                                      hat, sogar anwendbar auf das Tierreich, 
                                      nur dass er nicht so leicht erkennbar 
                                      wird. Dies, um zu sagen, dass die neuen 
                                      Technologien, alle neuen Technologien 
                                      uns vereinfachte Instrumente an die 
                                      Hand geben, die Bedingungen des menschlichen 
                                      Wesens zu analysieren. Wir sind gewohnt 
                                      zu denken, dass der Gedanke eine private 
                                      Dimension, uns persoenlich gehört, 
                                      aber er ist die Frucht von jenem Typ 
                                      spezifischer Mitteilung, wie es die 
                                      Lektüre ist. Desweiteren wird der 
                                      Gedanke wie das Ergebnis von etwas betrachtet 
                                      wie von einem "Innen", während 
                                      das Wort ergreifen eine Vorstellung 
                                      wie ein individueller Akt ist. Aber 
                                      auch der Dialog ist Teil des Gedankens. 
                                      Ich denke, dass der Gedanke eine „stille 
                                      Sprache“ ist, aber dass das Wort eine 
                                      Form von bindenden Gedanken ist. Die 
                                      bindende Intelligenz findet einen natürlichen 
                                      Bereich in der Verbindung mit web, in 
                                      dem aber das Singular die zweifache 
                                      Möglichkeit hat, Teil einer Gruppe 
                                      zu sein, ohne seine Identität zu 
                                      verlieren, und eine Identität zu 
                                      haben, ohne den Sinn der Gruppe zu verlieren.  
                                                                      --Ich würde 
                                      aber praezisieren, dass die bindende 
                                        Intelligenz unterschiedlich von 
                                      der kollektiven 
                                        Intelligenz ist, von der man 
                                      schreibt, wenn sie der elektronischen 
                                      Mitteilung gegenübersteht. In diesem 
                                      Fall ist die kollektive Intelligenz 
                                      in einer Einbahnstrasse ins Universum 
                                      verbunden in dem das Individuum sich 
                                      verliert. Das Individuum verliert sich 
                                      tatsächlich, in Fernsehreden und 
                                      in Rundfunkreden genau so wie es sich 
                                      verlor in den mündlichen gemeinsamen 
                                      Diskussionen. Die bindende 
                                        Intelligenz hat jedoch 
                                          die Möglichkeit, von anderen die 
                                          Gedanken, die Absicht und die ausgedrückten 
                                          Pläne zu teilen.  
                                    --Derrick 
                                      de Kerckhove - in 
                                        einem Interview von Benedetto VECHHI 
                                        - das Plakat vom 30. Juli 2002 
                                    
                                    
                                   
                                  
                                    - 
                                      
                                        Connected 
                                          Intelligence is an innovative technology that can address the educational 
                                          challenge of bringing students and 
                                          teachers together to generate a 
                                          range of solutions by utilizing 
                                          the connective energy of knowledge 
                                          networks (human and virtual).  
                                          It is based on the work done by Derrick 
                                            de Kerckhove, Director of the 
                                          McLuhan Program and KPMG's Electronic 
                                          Markets Group. 
                                       
                                     
                                   
                                   
                                    
                                  
                                    
                                  
                                    - 
                                      
                                    
 
                                    - 
                                      
                                    
 
                                    - 
                                      
                                    
 
                                    - 
                                      
                                    
 
                                    - 
                                      
BauNetz - tagesaktuelle Architektur-Redaktion, 
                                        Bauten, Wettbewerbe, Datenbanken 
                                     
                                    - 
                                      
                                    
 
                                    - 
                                      
Referat - über Musik und Architektur mit Beispielen 
                                        für verschiedene Bezugsarten 
                                     
                                   
                                  
                                  
                                  
                                     
                                      
                                      
                                           
                                          --2) Die Emigration 
                                            der Massen von diesem Gebiet 
                                      verursachte tiefe und irreversiblen 
                                      Verwandlungen im gesellschaftlichen 
                                      Leben dieser Gemeinschaft. So impfte 
                                      das Zwangsverlassen einer sozial-kulturellen 
                                      Basis, garantiert von den Banden von 
                                      vertrauter, nachbarschaftlicher Solidarität, 
                                      geeignet zum Weiterkommen im Laufe der 
                                      Generationen, die Erschaffung und die 
                                      Kreation von Modellen, Ideen im Stil 
                                      von Beziehungen und spezifischem Dasein 
                                      ein.  
                                                                      --Die Emigration 
                                      bildete sich nicht wie ein neutrales 
                                      Ereignis, sondern wie generelle konjunkturell 
                                      anhaltende Kritik, die sich durchsetzte 
                                      wie ein Stoerfaktor in der Regulation 
                                      von den Mechanismen vom Einzelnen und 
                                      der Gruppe.  
                                                                      --Daher 
                                      muss sie mit vielfältigen Instrumenten 
                                      kultureller und psychologischer Art 
                                      konfrontiert werden. Sie erweist sich 
                                      als ambivalente Übergangszeit, 
                                      wie eine Gelegenheit, die auch ein konkretes 
                                      Risiko von Verlust und Auflösung 
                                      enthält.  
                                                                      --Im Zentrum 
                                      jeder Migrationserfahrung stellt sich 
                                      eine Phase von Trennung vom gebürtigen 
                                      Milieu, das ontologische Sicherheit 
                                      und psychologische Nahrung lieferte, 
                                      ein. Das Zerreißen dieser kontinuierlichen 
                                      Existenz fuehrt zu einer Angst vor Tod 
                                      und Leere, zu einer Empfindung von Fallen 
                                      ohne Ende in einem Status von Zerstörung. 
                                      Die Lasten dieses sozialen Systems haben 
                                      die Massenemigration bestimmt:  
                                      a) Zerbrechen und Zersetzung der patriarchalen 
                                      Familie  
                                      b) Umwälzung der organischen Bindung 
                                      zwischen geschlechtlich und produktiven 
                                      Rollen, folgend die Einlassung der Frauen 
                                      in den wirtschaftlichen Zyklus;  
                                      c) unrechtmaessige interne und externe 
                                      ureingesessene kulturelle Werte;  
                                      d)Veränderung von Zusammenhang 
                                      und Kohäsion der gebürtigen 
                                      Gruppen verursacht durch Prozesse wie:  
                                      d) 1: Zersplitterungen, zur Fernhaltung 
                                      defenitiver Projekte;  
                                      d) 2: Subkulturaler Antrieb zu reaktivem 
                                      Integralismus an die Phobie des Neuen 
                                      und des Unterschiedlichen, welcher in 
                                      gesellschaftlicher Umgebung erscheint 
                                      (mesoneistischer Fundamentalismus);  
                                      d) 3: Implosion, zur tendenziellen Löschung 
                                      gebürtiger Kultur mit dem Zusammenbruch 
                                      von seiner Vision der Welt. 
                                     
                                    --Salvatore 
                                      Inglese 
                                    --Das 
                                      unruhige Bündnis Zwischen Anthropologie 
                                      und Psychopathologie - (Erinnerungen 
                                      und Überlegungen aus Erfahrungen 
                                      auf diesem Gebiet) 
                                     --2003 
                                      - http://www.emigrati.it/Radici/Linquietalleanza.asp  
                                     --1992 
                                      - I fogli di oriss - Die Blätter 
                                      von ORISS - http://www.oriss.org 
                                   
                                  
                                  
                                  
                                  
                                  
                                  
                                  
                                  
                                    --Der 
                                      Begriff Psychopathologie entstammt der 
                                      griechischen Sprache und bedeutet: Die 
                                      Lehre von den psychischen Erkrankungen. 
                                    --Die Psychopathologie ist ein Teilbereich 
                                      der Klinischen Psychologie und der Psychiatrie und beschäftigt sich mit den Formen 
                                      eines (krankhaft) veränderten Gefühls- 
                                      bzw. Seelenlebens. Hierbei geht es um 
                                      die Beschreibung der Symptome 
                                      bzw. Erscheinungsweisen psychischer 
                                      Erkrankungen. 
                                    
                                     
                                      
                                   
                                  
                                  
                                    
                                    
                                    --Die Hermeneutik (von griechisch - hermeneuein: deuten, interpretieren) 
                                      ist die Lehre vom interpretativen Verstehen, 
                                      auch vom Deuten oder Auslegen. Das Wort 
                                      stellt sich neben den Namen des Gottes 
                                      Hermes, dem Götterboten, der die Gedanken 
                                      bringt, die Botschaft der Götter, es 
                                      könnte auch Hermessen übersetzt werden. 
                                      Im Gegensatz zum »einfachen«, »naiven« oder 
                                      mundanen Verstehen geht hermeneutisches 
                                      Verstehen von der Offenheit, Uneindeutigkeit 
                                      und prinzipiellen Unabgeschlossenheit 
                                      des Verstehens aus, insbesondere davon, 
                                      dass sich in Texten oder Äußerungen 
                                      immer mehr Sinn-Schichten zeigen, als 
                                      auf den ersten Blick erkennbar sind. 
                                    
                                    
                                    
                                      
                                    
                                    
                                       --A 
                                        pagina 144 del libro Der Denkweg Martin Heidegger di O. Poggeler si trova il seguente 
                                        passo di Martin 
                                          Heidegger:  “Was gesagt wird, ist gefragt 
                                            und gedacht im ‘Zuspiel’ des ersten 
                                            und des anderen Anfangs aus dem ‘Anklang’ 
                                            des Seyns in der Not der Seinsvergessenheit 
                                            für den ‘Sprung’ in das Seyn 
                                            zur ‘Gründung’ seiner Wahrheit 
                                            als Vorbereitung der ‘Zukünftigen’ 
                                            des ‘letzten Gottes’ ”. Vedi 
                                        a riguardo K.TsuJimura/Kyoto, “Zur 
                                        Bedeutung von Heideggers ‘übergänglichem 
                                        Denken’ für die gegenwärtige 
                                        Welt”, in Wirkungen Heideggers, neue 
                                        hefte für philosophie, 23, cit., 
                                        pp.46-58. 
                                     
                                    
                                      
                                   
                                  
                                  
                                  
                                     
                                           
                                          --3) […] 
                                      Die Unidentifizierbarkeit 
                                        der Kunst foerdert die 
                                      kreative Aktivitaet weil sie aus der 
                                      die Zeitlosigkeit des Erwarteten, aus 
                                      der Einzigartigkeit der Geste besteht, 
                                      die nicht nach Solidaritaet fragt.  
                                                                       
                                                                      --Der 
                                                                        Künstler folgt Nietsches Idee, 
                                      nach der man immer auf die Urlage der 
                                      Sprache zurueckgehen und sich auf eine 
                                      unversoehnliche Basis der Dinge stuetzen 
                                      soll.  
                                                                      --Die Sprache 
                                      bewegt sich innerhalb des Zusammenbruchs 
                                      jeder Ordnung. Um eine Wiederherstellung 
                                      zu erreichen, die die vorangegangene 
                                      Anordnung annulliert, zugunsten einer 
                                      Form, die eine neue Anordnung, ein Szenario 
                                      ermoeglicht, in dem die herausgefundenen 
                                      Elemente sich nach, von anderen nicht 
                                      vorgeschriebenen, Bedingungen 
                                        miteinander vereinigen. 
                                                                       
                                                                      Achille 
                                                                        Bonito Oliva - Theorie des unsympathischen 
                                      Genies (gescheitert) -  
                                      Art Studio, Mailand 1989 
                                      
                                    
                                    
                                   
                                   
                                    
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