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--L'ETA' DELL'INTERPRETAZIONE - Gianni VATTIMO e Richard RORTHY a cura di Santiago ZABALA

 

Gianni Vattimo sul web come pluralizzazione dei poteri

Gianni Vattimo alla East-West Philosophers Conference - I vagabondi della globalizzazione

Il punto di vista di Gianni Vattimo sulle politiche internazionali

Su Gianni Vattimo, emigrazione intellettuale e sviluppo locale a San Giovanni in Fiore - Emiliano Morrone

MOZAMBICO

KENYA

SOMALIA

BELGIO - Andenne, Lives sur Meuse

TIBET

Cultura e Tradizioni Tibetane

Politiche globali e petrolio in Tibet

 

[...] Heute liefere ich im web Informationen, angefangen mit dem Ausspruch von Nietzsche Es gibt keine Beweise, nur Interpretation und auch diese Feststellung ist „nur“ Interpretation.

[...] Im Zeitalter der Interpretation und der bindenden Intelligenz hat die Kenntnis keinen geografischen Platz und keine Zugehörigkeit an Besitz. Es ist endlich das Erbe der Menschheit.

--La verità filosofica dell'ermeneutica, cioè la sua pretesa di essere un pensiero più "valido" di altri - per esempio, di essere una filosofia più "vera" che il neoempirismo, o il materialismo storico ecc. - non può evidentemente sostenersi sulla base di una descrizione di come, secondo lei, sarebbe il reale stato delle cose. Che, come scrive Nietzsche, "non ci sono fatti, solo interpretazioni" non è un enunciato metafisico, oggettivo. Anche questo enunciato è "solo" un'interpretazione. 1)

San Giovanni in Fiore - Il Presidente di emigrati.it Associazione Internet degli Emigrati Italiani Francesco Saverio ALESSIO ed il Il Filosofo Gianni VATTIMO durante i lavori del convegno su “Formazione e Informazione per lo sviluppo dei territori interni”, organizzato dal Giornalista Emiliano MORRONE, fondatore e Direttore Responsabile de "La Voce di Fiore"

San Giovanni in Fiore - Francesco Saverio ALESSIO e Gianni VATTIMO, durante i lavori del convegno su Formazione e Informazione per lo sviluppo dei territori interni”, organizzato dal Giornalista Emiliano MORRONE, fondatore e Direttore Responsabile de "La Voce di Fiore"

fotografia: Mario Iaquinta - © copyright - all rights reserved, 2005

San Giovanni in Fiore - Movimento politico "Vattimo per la Città" - Aggiornamenti


--1) Si tratta dell'inizio del saggio L'ETA' DELL'INTERPRETAZIONE di Gianni VATTIMO già pubblicato in "EIDOS", n°1, 2003, pp.17-23 e all'interno di IL FUTURO DELLA RELIGIONE - Solidarietà, carità, ironia

--Richard RORTY

--Gianni VATTIMO

--a cura di Santiago ZABALA, pp. 47-57 edito da GARZANTI, 2005

--Gianni VATTIMO e Richard RORTY si sono formati in ambienti assai lontani e hanno seguito percorsi diversi. Il primo, partito dalla riflessione su Nietzsche e Heidegger, rappresenta l'indirizzo postmoderno dell'Europa latina. Il secondo è invece esponente di un post-empirismo di stampo pragmatico statunitense.

--Eppure entrambi, pur provenendo da prospettive in apparenza divergenti, sono approdati ad alcune posizioni comuni, tanto da avvertire la necessità di un confronto diretto su uno dei temi centrali della loro attuale riflessione: il ruolo e il significato della religione. Un primo punto che avvicina i due pensatori è la constatazione che dopo il decostruzionismo e l'ermeneutica - per dirla con Vattimo - "la religione non è morta, Dio è ancora in circolazione". Dopo l'<<età della Fede>> e l'<<età della Ragione>>, l'umanità è infatti entrata in una fase in cui il pensiero è dominato da preoccupazioni che non sono di pertinenza nè solo della scienza, nè solo della filosofia, nè solo della religione. In questa <<età dell'Interpretazione>> la riflessione sui problemi religiosi ritrova dunque un ruolo centrale.

Santiago ZABALA e Francesco Saverio ALESSIO a Silvana Mansio per il 1° Festival internazionale di filosofia in Sila - fotografia: Carmine TALERICO

Santiago ZABALA e Francesco Saverio ALESSIO a Silvana Mansio per il 1° Festival internazionale di filosofia in Sila - fotografia: Carmine TALERICO

--Nel Futuro della religione, sollecitati da Santiago Zabala, Rorty e Vattimo espongono le loro posizioni, in una conversazione che si muove tra la riflessione filosofica e l'esperienza personale, tra la tradizione ermeneutica e l'attualità politica. E' un dialogo aperto e appassionante, che ci porta nel vivo della pratica filosofica, su alcuni nodi chiave dell'esperienza e del pensiero contemporanei.

IL FUTURO DELLA RELIGIONE - Solidarietà, carità, ironia - Richard RORTY - Gianni VATTIMO

--a cura di Santiago ZABALA, edito da GARZANTI, 2005


 

 

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--Richard RORTY, New York 1932, è uno dei filosofi contemporanei più seguiti. Tra le sue opere pubblicate in Italia ricordiamo idue volumi di Scritti Filosofici (1993-1994), La filosofia dopo la filosofia (1993), La filosofia e lo specchio della natura (1986), gli Scritti sull'educazione (1996), La svolta linguistica (Garzanti 1994) e Una sinistra per il prossimo secolo. L'eredità dei movimenti progressisti americani del Novecento (Garzanti 1999). E' attualmente Professor of Humanities alla University of Virginia.

tratto da: IL FUTURO DELLA RELIGIONE - Solidarietà, carità, ironia - Richard RORTY - Gianni VATTIMO

--a cura di Santiago ZABALA, edito da GARZANTI, 2005

 

 

 

Il Filosofo Gianni VATTIMO - 1° Festival internazionale di filosofia in Sila

Il Filosofo Gianni Vattimo

--Gianni VATTIMO nasce a Torino nel 1936. Si laurea in filosofia nella città natale e ottiene la specializzazione a Heidelberg, dove insegna il suo maestro Gadamer (ma fu allievo anche di Pareyson). Nel 1964 comincia ad insegnare filosofia all'Università di Torino, dove sarà anche preside della Facoltà di Lettere.

--Da sempre unisce all'impegno filosofico l'attività politica, per cui inizia come dirigente degli studenti cattolici negli anni '50, per poi confluire nei radicali e poi nei partiti della sinistra italiana (è stato parlamentare europeo). Vattimo si batte per il rinnovamento della società in senso pluralista e libertario (e, si potrebbe dire, postmoderno) pur non disdegnando l'accoglienza di quei valori storici propri della cattolicità tradizionale (soprattutto il senso della "pietas") sintentizzandoli in forza di un pensiero che giustamente si pone come debole, in contrapposizione alle distinzioni etiche intransigenti e dogmatiche.

--Direttore della rivista estetica, Vattimo ha insegnato più volte negli Stati Uniti in veste di visiting professor ed è uno tra i più eminenti studiosi europei, nel solco della corrente filosofica che da Heidegger porta a Gadamer e al pensiero francese della differenza (passando per il recupero del pensiero di Nietzsche).

--rif.: http://www.forma-mentis.net/Filosofia/Vattimo.htm

 

--Il pensiero

--Nelle sue opere, Vattimo ha proposto una interpretazione dell'ontologia ermeneutica contemporanea che ne accentua il legame positivo con il nichilismo, inteso come indebolimento delle categorie ontologiche tramandate dalla metafisica e criticate da Nietzsche e da Heidegger. Un tale indebolimento dell'essere, che non si attribuisce più caratteristiche forti ma si riconosce più legato al tempo, alla vita e alla morte, è la nozione guida per capire i tratti dell'esistenza dell'uomo nel mondo tardo moderno, e (nelle forme della secolarizzazione, del passaggio a regimi politici democratici, del pluralismo e della tolleranza) rappresenta anche il filo conduttore di ogni possibile emancipazione. Rimanendo fedele alla sua originaria ispirazione religioso-politica, ha sempre coltivato una filosofia attenta ai problemi della società. Il "pensiero debole" - "weak thinking", che lo ha fatto conoscere in molti paesi, è una filosofia che pensa la storia dell'emancipazione umana come una progressiva riduzione della violenza e dei dogmatismi e che favorisce il superamento di quelle ingiustizie sociali che da questi derivano.

--rif.: http://www.giannivattimo.it

--Opere principali: Il concetto di fare in Aristotele (1961); Essere, storia e linguaggio in Heidegger (1963); Ipotesi su Nietzsche (1967); Poesia e ontologia (1968); Schleiermacher, filosofo dell'interpretazione 1968; Introduzione a Heidegger (1971); Il soggetto e la maschera (1974); Le avventure della differenza (1980); Al di là del soggetto (1981); Il pensiero debole (1983) (scritto con A. Rovatti); La fine della modernità (1985); Introduzione a Nietzsche (1985); La società trasparente (1989); Etica dell'interpretazione (1989); Filosofia al presente (1990); Oltre l'interpretazione (1994); Credere di credere (1996).

--rif.: http://www.forma-mentis.net/Filosofia/Vattimo.htm

 

“La sola verità che la Scrittura ci rivela – scrive Vattimo -, quella che, nel corso del tempo, non può subire nessuna demitizzazione – giacché non è un enunciato sperimentale, logico, metafisico, ma è un appello pratico – è la verità dell’amore, della caritas” (G. Vattimo, L’età dell’interpretazione, in R. Rorty, G. Vattimo, Il futuro della religione. Solidarietà, carità, ironia, a cura di S. Zabala, Garzanti, Milano 2005, p. 53).

 

Si è svolto per un intero giorno a Silvana Mansio nel Comune di Serra Pedace (in provincia di Cosenza) il 1° Festival internazionale della filosofia in Sila, promosso dal Comune di Serra Pedace e dall’Associazione Culturale grandincontri onlus. Un evento speciale preparato con dovizia di particolari dagli organizzatori per festeggiare il settantesimo compleanno del filosofo italiano contemporaneo più famoso e stimato in Italia e all’estero: Gianni Vattimo.

Di origine calabrese - ci piace ricordare - tutta la sua carriera scientifica, politica e umana racconta di un uomo di grande modestia molto attento a tutti i drammatici problemi sociali posti dalla cultura postmoderna. 

Il titolo del Convegno: Ermeneutica, Spirito, bellezza e trascendenza - Gioacchino da Fiore e Gianni Vattimo a confronto: la forza della Calabria, dà rilievo alle conseguenze dell’ontologia ermeneutica «debole» vattimiana per l’interpretazione della religione cristiana nell’epoca postmoderna e postmetafisica. Oggi, secondo l’ipotesi vattimiana, viviamo la terza età annunciata da Gioacchino da Fiore, l’età dello Spirito Santo, che coincide con l’età dell’ermeneutica di cui parlavano Schleiermacher, Dilthey, Heidegger e Gadamer. L’età dello Spirito annunciata dall’abate calabrese Gioacchino da Fiore nel XII secolo è riportata prepotentemente alla ribalta dall’ontologia ermeneutica «debole» vattimiana che sfocia in un’etica della libertà e della carità che non ha bisogno di fondamenti e che come tale delegittima ogni atto o struttura violenta. Finché il cristianesimo resta vincolato alla tradizione dogmatico-metafisica di fondamenti assoluti il rischio di cadere nella violenza non può essere escluso. Dal momento che la violenza è concorde con fondamenti e strutture stabili come posti in essere dal pensiero metafisico, la non violenza o meglio la libertà dalla violenza (Gewaltfreiheit) implica fuoriuscire dalla stessa metafisica. A partire dall'istanza di emancipazione da fondamenti assoluti Vattimo delinea dunque un grandioso progetto di rigenerazione del cristianesimo e dell'umanità. Ciò permette al cristianesimo di rimettersi in discussione ripensando anche alle sue relazioni con la filosofia.

Per un intero giorno - mercoledì 7 giugno 2006 - a partire dalle 9:30 - nella Sala Convegni "La Nuova Silvanetta" - si sono accesi i riflettori su questa tematica.

* Saggio - di Francesca Caputo - dedicato a Gianni Vattimo in forma integrale nelle pagine di Topologik.

http://www.topologik.net/Studi-Internazionali/FILOSOFIA-IN-SILA-CON-GIANNI_VATTIMO.htm

 

 

Il Filosofo Gianni Vattimo a Silvana Mansio per il 1° Festival internazionale della filosofia in Sila

Pensiero Debole links

 

 

Friedrich Nietzsche links

 

 

Nichilismo links

--La risposta di Heidegger al nichilismo

--Con Heidegger spostiamo l’attenzione su una prospettiva un po’ diversa di consumazione o superamento del nichilismo. Intanto è la stessa filosofia della tradizione occidentale, come ontologia metafisica, a manifestare, secondo Heidegger, il suo essere nulla, costituendosi, infatti, sul nulla ed in questo senso, irreparabilmente, in vista del nulla. In chiave di lettura filosofica, si può, allora, superare il nichilismo?

--1° Festival internazionale della filosofia in Sila

 

„Es gibt keine Beweise, nur Interpretation“ und auch diese Feststellung ist „nur“ Interpretation. Friedrich Nietzsche

Fuer eine Hermeneutik im Web. Ein „Escatologia Florense“ Vergleich - Bericht von Francesco Saverio ALESSIO - Vorsitzender der „Vereinigung im Internet ausgewanderter Italiener onlus“ - an den 1° internationalen FESTSPIELEN der Philosophie in Sila - 7. Juni 2006, Silvana Mansio - SERRA PEDACE (CS)

Fuer eine Hermeneutik im Web. Ein „Escatologia Florense“ Vergleich

--Bericht von Francesco Saverio ALESSIO - Vorsitzender der „Vereinigung im Internet ausgewanderter Italiener emigrati.it onlus“ - an den 1° internationalen FESTSPIELEN der Philosophie in Sila - 7. Juni 2006, Silvana Mansio - SERRA PEDACE (CS)

 

Architektur der bindenden Intelligenz

Architektur der bindenden Intelligenz - Verbindenden Intelligenz - Francesco Saverio ALESSIO  - florense.it web site - CAD - Rendering - 3D

Architektur der bindenden Intelligenz - Francesco Saverio ALESSIO - florense.it web site - CAD - Rendering - 3D

--Die bindende Intelligenz ist ein Begriff der gebraucht wird, um die heutige Bedeutung von Internet auf den menschlichen Geist aufzuzeigen. Zugleich ist er ein Begriff, der alte, pre-mündliche Wurzeln hat, sogar anwendbar auf das Tierreich, nur dass er nicht so leicht erkennbar wird. Dies, um zu sagen, dass die neuen Technologien, alle neuen Technologien uns vereinfachte Instrumente an die Hand geben, die Bedingungen des menschlichen Wesens zu analysieren. Wir sind gewohnt zu denken, dass der Gedanke eine private Dimension, uns persoenlich gehört, aber er ist die Frucht von jenem Typ spezifischer Mitteilung, wie es die Lektüre ist. Desweiteren wird der Gedanke wie das Ergebnis von etwas betrachtet wie von einem "Innen", während das Wort ergreifen eine Vorstellung wie ein individueller Akt ist. Aber auch der Dialog ist Teil des Gedankens. Ich denke, dass der Gedanke eine „stille Sprache“ ist, aber dass das Wort eine Form von bindenden Gedanken ist. Die bindende Intelligenz findet einen natürlichen Bereich in der Verbindung mit web, in dem aber das Singular die zweifache Möglichkeit hat, Teil einer Gruppe zu sein, ohne seine Identität zu verlieren, und eine Identität zu haben, ohne den Sinn der Gruppe zu verlieren.
--Ich würde aber praezisieren, dass die bindende Intelligenz unterschiedlich von der kollektiven Intelligenz ist, von der man schreibt, wenn sie der elektronischen Mitteilung gegenübersteht. In diesem Fall ist die kollektive Intelligenz in einer Einbahnstrasse ins Universum verbunden in dem das Individuum sich verliert. Das Individuum verliert sich tatsächlich, in Fernsehreden und in Rundfunkreden genau so wie es sich verlor in den mündlichen gemeinsamen Diskussionen. Die bindende Intelligenz hat jedoch die Möglichkeit, von anderen die Gedanken, die Absicht und die ausgedrückten Pläne zu teilen.

--Derrick De Kerckhove - in einem Interview von Benedetto VECHHI - das Plakat vom 30. Juli 2002

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